Il verde è patrimonio di tutti, e tutti ne gioviamo. I benefici degli alberi e delle piante vanno molto oltre quelli espressamente fisici: se un luogo spoglio è malsano, al contrario un verde sano e curato funge da balsamo per chi vive in città.
La Fondazione Cannillo, la cui mission riguarda il benessere e lo sviluppo sostenibile del territorio e delle persone che lo abitano, è convinta che la partecipazione attiva di ciascun cittadino alla vita della comunità sia importante per la crescita virtuosa di entrambi. Pertanto, ha ritenuto opportuno prendersi cura della conservazione dei 98 alberi dell’intera piazza Vittorio Emanuele, allo scopo di favorire la qualità della vita, i momenti di socializzazione, nonché di relax e tempo libero delle persone di tutte le età, che possono beneficiare di questo spazio comune, sottraendolo al degrado, all’abbandono, al pericolo.


Con l’intervento di un’azienda specializzata, durante la prima settimana di aprile, si è provveduto a favorire il risveglio dei novantasette alberi sussistenti sull’intera piazza, nonché alla messa a dimora di un albero nuovo in sostituzione di uno secco. Si è provveduto, inoltre, ad eliminare i rami e le foglie che rappresentavano un potenziale pericolo di caduta.
In autunno, assecondando i segnali della Natura, sarà effettuato un intervento idoneo per ciascun albero, nonché la bonifica di quelli che hanno bisogno di trattamenti specifici, allo scopo di curare o contenere le malattie.
Questo perché uno non è uguale ad uno: un albero grande e sano è già in grado di offrire i suoi molteplici vantaggi. Uno appena piantato, li offrirà dopo una decina d’anni, sempre che riesca a crescere sano e forte. Pertanto, per il nostro benessere, proteggiamo il patrimonio arboreo che già abbiamo, corroborandolo con la messa a dimora di nuovi alberi opportunamente selezionati per la funzione che devono svolgere.
Lungo il perimetro dell’intera piazza saranno apposte altre 3 colonnine (due già insistono sul lato dell’isola verde “la Montagnola”), tutte gentilmente donate dall’azienda Menduni Sas, mentre la posa in opera sarà offerta dall’azienda Allestisud.
Per saperne di più basterà inquadrare il QC apposto sulle colonnine.
Isola Verde la Montagnola
Il benessere psicofisico di una comunità passa anche dalla presenza e dalla salute del verde del proprio territorio.
A detta degli specialisti, piantare e prendersi cura degli alberi, del verde in generale, è una necessità divenuta, oggi, impellente ed indispensabile.
Ma, ove è possibile, la priorità consiste nel preservare il verde esistente, ché già assolve alla propria funzione.
Sensibile a questo tema, la Fondazione Cannillo ritiene opportuno collaborare con le istituzioni, anche nel preservare il verde pubblico della nostra città, attraverso l’intervento conservativo degli alberi di piazza Vittorio Emanuele e, specificatamente, di quelli sussistenti sull’“Isola Verde la Montagnola”.



Le importanti funzioni degli alberi adulti

Una pianta secolare, alta 25 mt, con una chioma di 15 mt. di diametro in un'ora d'attività vegetativa, produce 1.710 kg. d'ossigeno e si divora 2.350 kg. d'anidride carbonica.
Produce giornalmente ossigeno sufficiente alla respirazione di tre persone.
In una sola ora, potrebbe ricambiare 8.000.000 di litri d'aria; in dieci ore un volume pari all'aria respirata da 800 persone in una giornata di lavoro pesante.
Se abbattessimo quest'albero, per riottenere una simile azione vitale, bisognerebbe sostituirlo con 1.800 giovani alberi, supposto che essi abbiano una chioma del volume di 1 m3 ciascuno.
Una pianta adulta produce in un anno una quantità di ossigeno che copre il fabbisogno annuo di 10 persone.
Gli alberi dell’“Isola Verde la Montagnola” sono quasi tutti ultra trentennali.
Dobbiamo aiutarli a svolgere le loro funzioni, dal momento che essi:
- assorbono anidride carbonica;
- producono l’ossigeno, che ci serve per respirare;
- forniscono ombra;
- mitigano il calore;
- trattengono il terreno con le loro radici, frenando gli smottamenti.

Purtroppo alcuni sono ampiamente compromessi, in particolare i Broussonetia Papyrifera (gelso cinese o gelso da carta), a seguito delle numerose capitozzature (estremamente dannose quanto inutili) inferte nel tempo, che hanno generato marcescenze le quali, a loro volta, minano le radici, quindi la stabilità degli stessi.
Marcescenza: effetto delle capitozzature selvagge e non cautelate opportunamente: consentono un facile accesso dei funghi, alle parti interne dell’albero, causando la carie del legno.

Inoltre, la cattiva abitudine di dimenticare legacci utilizzati come ancoraggio, ha provocato strozzature ampiamente dannose per la loro salute.
Strozzatura: effetto della cattiva abitudine di “dimenticare” un legaccio di ancoraggio: non permette il passaggio della linfa portando inevitabilmente il tronco alla necrosi.
Ma noi ci metteremo scienza e cuore per salvarli!
Gli alberi ci consentono di vivere: rispettiamoli!
Insieme per una città che respira!
Per maggiori informazioni: info@fondazionecannillo.it
